C'è chi dice no: La rivoluzione dei Signori Rossi. Come i cittadini possono risanare lo Stato
Dare l’esempio è indispensabile anche se da soli non si può nulla. La storia di Raphael Rossi, amministratore pubblico, lo dimostra. Questo libro, attraverso il racconto della sua esperienza e del suo gruppo di lavoro, impegnato nella gestione dei rifiuti a Torino e a Napoli, fa vedere che l’Italia non è quella che molti vogliono rappresentare: un popolo di cinici individualisti indifferenti a tutto. Se coinvolti, i cittadini rispondono. Un’altra politica, lungimirante, corretta e trasparente, seppure tra mille difficoltà, è possibile.
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C'è chi dice no: La rivoluzione dei Signori Rossi. Come i cittadini possono risanare lo Stato
Dare l’esempio è indispensabile anche se da soli non si può nulla. La storia di Raphael Rossi, amministratore pubblico, lo dimostra. Questo libro, attraverso il racconto della sua esperienza e del suo gruppo di lavoro, impegnato nella gestione dei rifiuti a Torino e a Napoli, fa vedere che l’Italia non è quella che molti vogliono rappresentare: un popolo di cinici individualisti indifferenti a tutto. Se coinvolti, i cittadini rispondono. Un’altra politica, lungimirante, corretta e trasparente, seppure tra mille difficoltà, è possibile.
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Overview

Dare l’esempio è indispensabile anche se da soli non si può nulla. La storia di Raphael Rossi, amministratore pubblico, lo dimostra. Questo libro, attraverso il racconto della sua esperienza e del suo gruppo di lavoro, impegnato nella gestione dei rifiuti a Torino e a Napoli, fa vedere che l’Italia non è quella che molti vogliono rappresentare: un popolo di cinici individualisti indifferenti a tutto. Se coinvolti, i cittadini rispondono. Un’altra politica, lungimirante, corretta e trasparente, seppure tra mille difficoltà, è possibile.

Product Details

ISBN-13: 9788861905047
Publisher: Chiarelettere
Publication date: 09/19/2013
Sold by: GeMS
Format: eBook
Pages: 256
File size: 620 KB
Language: Italian

About the Author

Stefano Di Polito (1975), laureato in Comunicazione, esperto di creatività e social media, ha ideato e condotto, in tutta Italia, progetti per l’innovazione della comunicazione sui temi della sostenibilità, dello sviluppo del territorio e delle politiche sociali. Consulente e formatore di marketing territoriale, ha ideato un metodo proprio – tourist telling – per innovare la promozione del patrimonio paesaggistico e culturale italiano, grazie al coinvolgimento diretto degli operatori, dei cittadini e dei viaggiatori. Autore di soggetti e sceneggiature per la televisione, il teatro e il cinema, ha diretto nel 2013 il suo primo lungometraggio, Mirafiori Lunapark, promosso da Rai Cinema e dal ministero dei Beni culturali, una commedia sociale sulla crisi occupazionale e la conseguente perdita dei valori legati al lavoro. Stefano Di Polito e Alberto Robiati hanno fondato nel 2005 il Laboratorio Creativo (www.laboratoriocreativo.com), «centro di sperimentazione » della creatività applicata a progetti e strategie di comunicazione sociale e di pubblica utilità, lavorando con diverse amministrazioni pubbliche, organizzazioni non profit e aziende attive su temi sociali. L’obiettivo è mettere a disposizione (dei contesti pubblici, del non profit e del privato sociale) metodi di ideazione, progettazione e operatività fondati sull’uso della creatività, in grado di generare prodotti e servizi etici e di utilità sociale. Con Raphael Rossi hanno ideato e diretto il movimento «Signori Rossi – Corretti non corrotti» (www. signorirossi.it).
Alberto Robiati (1973), scrittore e giornalista, è laureato in Comunicazione e specializzato in formazione relazionale e change management. Lavora come formatore per la crescita personale e l’attivazione di processi creativi nei gruppi. Inoltre è consulente per lo sviluppo del potenziale di innovazione nelle organizzazioni. È startup coach per neoimprese dei settori del Food, della cultura, delle nuove tecnologie e della sostenibilità oltre a essere docente di corsi, seminari, laboratori e workshop sulle competenze creative, la qualità della vita lavorativa e il benessere organizzativo. Collabora con alcune università italiane su temi connessi alla comunicazione sociale, pubblica e politica, e con centri e istituti di ricerca su previsioni e scenari futuri e nuove tendenze. Scrive racconti e testi comici per teatro e cabaret. Impegnato nella ricerca spirituale, è praticante zen e yoga. Stefano Di Polito e Alberto Robiati hanno fondato nel 2005 il Laboratorio Creativo (www.laboratoriocreativo.com), «centro di sperimentazione » della creatività applicata a progetti e strategie di comunicazione sociale e di pubblica utilità, lavorando con diverse amministrazioni pubbliche, organizzazioni non profit e aziende attive su temi sociali. L’obiettivo è mettere a disposizione (dei contesti pubblici, del non profit e del privato sociale) metodi di ideazione, progettazione e operatività fondati sull’uso della creatività, in grado di generare prodotti e servizi etici e di utilità sociale. Con Raphael Rossi hanno ideato e diretto il movimento «Signori Rossi – Corretti non corrotti» (www. signorirossi.it).
Raphael Rossi è nato nel 1974 e ha la doppia nazionalità, italiana e francese. Inizia il suo percorso professionale dopo la laurea lavorando, all’inizio degli anni Duemila, allo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti in Veneto, regione che per prima ha raggiunto risultati importanti nel servizio porta a porta. Dal 2002 è tra i tecnici che collaborano all’avvio delle raccolte differenziate porta a porta nei primi comuni in provincia di Torino, con risultati eccellenti per quegli anni (60-65 per cento nei comuni di Rosta, Volpiano, Pianezza, San Mauro Torinese, Cirié, Trofarello, Orbassano, Vinovo, Rivalta, Villastellone). Inoltre lavora al porta a porta nella città di Asti. La crescita continua delle attività rende possibile lo spin off di una nuova azienda, AchabPiemonte, che in collaborazione con Achabgroup e con Sintesi si occupa di comunicazione e di progettazione di servizi di raccolta porta a porta. Raphael Rossi coordina una decina tra dipendenti e collaboratori. Nel 2003 le forze della sinistra e gli ambientalisti concordano con l’amministrazione della città di Torino di inserire nel programma elettorale l’estensione a tutto il comune del sistema di raccolta porta a porta. Si trattava di una sfida assolutamente inedita, che molti, nella stessa azienda dei rifiuti di Torino, dicevano impossibile da realizzare. La prospettiva di attivare la raccolta differenziata porta a porta sulla città incontra fiere resistenze da più parti, anche nell’Amiat (Azienda multiservizi igiene ambientale Torino), dove i progetti in questa direzione avevano dato fino a quel momento risultati modesti (solo il 26 per cento). Al momento di scegliere i consiglieri di amministrazione dell’Amiat, la sinistra propone al sindaco Chiamparino il nome di Raphael Rossi, in quanto esperto nella materia. Raphael Rossi viene nominato nel cda Amiat all’inizio del 2004 e si adopera da subito per avviare le raccolte porta a porta sulla città. Poco tempo dopo, per non incorrere nemmeno in via ipotetica in un conflitto d’interessi, si dimette dal suo incarico precedente in AchabPiemonte. Essendo quello in Amiat un incarico tecnico ma assegnato dalla politica, decide di continuare a lavorare in proprio per preservare la propria indipendenza, quindi inizia a collaborare con la Scuola agraria del Parco di Monza, un ente di ricerca in materia di compostaggio e raccolte differenziate. Da questo momento in poi, fatta eccezione per l’incarico in Amiat, non lavorerà più in provincia di Torino ed eviterà di farlo in Piemonte. In veste di tecnico della Scuola agraria del Parco di Monza, lavora alla progettazione del sistema di raccolta porta a porta su molte città, tra cui Bari, e diverse province, tra cui Varese, Roma e Ragusa. Nel 2006 fonda la società di ingegneria Esper (Ente di studio per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti), con la quale viene chiamato a contribuire all’avvio della raccolta porta a porta in grandi città come Roma, Trento, Bari e poi, nell’epicentro dell’emergenza del maggio 2008, anche Napoli. Si occupa di prevenzione e riduzione dei rifiuti per alcune delle realtà italiane più dinamiche in questo settore, in particolare la città di Trento. Nel 2007 viene rinominato nel cda Amiat a Torino e ne diviene vicepresidente proseguendo gli sforzi di estensione delle raccolte differenziate porta a porta che stanno producendo risultati inediti per una grande città italiana: quando nel 2010 scade il suo secondo mandato, la raccolta porta a porta gestita da Amiat ha raggiunto una copertura di 410.000 abitanti e la raccolta differenziata un’estensione anche del 60 per cento. Tra il 2004 e il 2013 la raccolta differenziata nella città di Torino è cresciuta da poco più del 25 per cento a oltre il 42 per cento. Sull’argomento della gestione integrata dei rifiuti ha tenuto numerosi seminari di studio e docenze per enti universitari, di ricerca e formazione, oltre ad aver pubblicato articoli tecnici e saggi di approfondimento.È membro di diversi comitati scientifici, tra cui quello del progetto Verso Rifiuti Zero, istituito a Capannori e promosso da Paul Connet. Il 16 giugno 2011 Rossi riceve l’incarico dal nuovo sindaco di Napoli Luigi de Magistris di guidare l’azienda della città che si occupa della raccolta rifiuti, l’Asia Spa. Ne diventa presidente con i poteri tipici dell’amministratore delegato. Visto che nel 2011 la sua società Esper non è ancorastata pagata da Asia per il lavoro fatto nel 2008, per non incappare in alcun modo in un eventuale conflitto d’interessi nell’assumere la presidenza di Asia, alla fine del giugno 2011, si dimette dal proprio ruolo in Esper, la società che aveva costituito sei anni prima, e cede le proprie quote societari. Rimane in carica sei mesi, fino al 2 gennaio 2012, raggiungendo risultati sorprendenti: - nei primi due mesi l’azienda riesce a liberare la città dai rifiuti che la attanagliavano da lungo tempo, risanando l’azienda e stipulando con operatori esteri vantaggiosi contratti per lo smaltimento; - avvia un programma di miglioramento delle raccolte differenziate che porta l’azienda a crescere dal 16 per cento al 22 per cento in sei mesi. Avvia la raccolta porta a porta in nuovi quartieri raggiungendo la quota di 240.000 abitanti. A Scampia la raccolta differenziata raggiunge in pochi giorni il 65 per cento. Il 23 gennaio 2012 il governatore della Puglia Nichi Vendola e il sindaco di Foggia Gianni Mongelli lo chiamano a sostegno del comune di Foggia nella delicata crisi generata dal fallimento dell’azienda rifiuti Amica Spa. Nei sei mesi che seguono è consulente dell’amministrazione comunale ed elabora la pianificazione economica necessaria al salvataggio dell’azienda. Sarà proprio sulla base di tale pianificazione che il servizio, pur tra mille difficoltà, riesce a proseguire. Con le dimissioni del sindaco, nel luglio del 2012 decide di concludere il suo incarico. Nel luglio 2012 il nuovo sindaco di Parma Federico Pizzarotti gli chiede di supportare il comune per sviluppare e migliorare le raccolte differenziate. Insieme con il Conai lavora al progetto preliminare del sistema di raccolta porta a porta su tutta la città. Il 12 dicembre 2012, dopo lo scioglimento della giunta per contiguità con la ’ndrangheta, è nominato amministratore delegato di Leonia Spa, la società mista, pubblica e privata, di raccolta rifiuti del comune di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti proprio la Leonia Spa è stata uno dei principali luoghi di penetrazione mafiosa, tanto che la Procura di Reggio Calabria ne ha arrestato il direttore generale, insieme a otto altri soggetti appartenenti alla cosca Fontana, e ha disposto il sequestro preventivo della quota privata della società insieme ad altri beni, per un valore di 32 milioni di euro. All’arrivo di Rossi, a Reggio Calabria, erano presenti 3000 tonnellate di rifiuti a terra e gli stipendi dei lavoratori erano erogati in ritardo di tre mesi. A metà gennaio 2013, dopo cinque settimane dalla nomina, gli stipendi dei dipendenti venivano regolarizzati avviando a riduzione anche i cumuli di rifiuti in strada. Il 15 giugno 2013 riusciva, insieme ai lavoratori della Leonia, a completare la rimozione delle grandi quantità di rifiuti accumulati a terra, riavviando anche il precedente sistema di raccolta differenziata. Nel febbraio del 2013, in seguito all’arresto del presidente di Iren Emilia, viene chiesto a Rossi di subentrare fino alla vicina scadenza dell’intero cda. Iren Emilia è la società del gruppo Iren che opera nel territorio di Reggio Emilia, Parma e Piacenza sui servizi ambiente, gestione integrata dei rifiuti, energia, elettricità, teleriscaldamento, acqua. Nel territorio citato la raccolta differenziata è al 59 per cento. Per il Gruppo Iren operante in Piemonte, Liguria ed Emilia, la società Iren Emilia possiede le competenze del settore rifiuti. La holding Iren Spa è quotata alla Borsa di Milano e si colloca su scala nazionale al secondo posto nel teleriscaldamento, al terzo nella produzione e trasporto dell’acqua, al terzo nella gestione dei rifiuti, al sesto nella distribuzione e vendita del gas e nella produzione e vendita di elettricità. Rossi si sta occupando in particolare di sviluppare progetti di raccolta differenziata e tariffazione puntuale nella città di Parma. Inoltre collabora a un progetto di valorizzazione e innovazione del know how tecnico di Iren e a un percorso di sensibilizzazione sulla sostenibilità nella città di Parma.
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