Il complotto di Chernobyl
Il 26 aprile 1986 il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl esplode, nel corso di un “test di sicurezza”. Dapprima nessuno si preoccupa, anzi la popolazione si raduna sul ponte cittadino per ammirare quel “meraviglioso cielo rosa”. Per lunghe ore il governo sovietico minimizza l’accaduto. Le strade vengono lavate con getti d’acqua, i bambini vanno a giocare nelle pozze. Radioattive. Dieci anni prima, nel 1976, il mondo – e soprattutto l’America – si interroga su un misterioso segnale a bassissima frequenza. Un ticchettio continuo, che disturba le comunicazioni occidentali. Viene da un’area a circa tre chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, dove il governo sovietico ha installato un’enorme, potentissima antenna, la Duga. 2014. Quasi trent’anni dopo la tragedia di Chernobyl, e mentre l’Ucraina è di nuovo sotto attacco, Fedor, il bambino che a quattro anni vide l’Apocalisse di Chernobyl, è diventato un giovane artista. E nel trentennale dell’esplosione, dà vita a un’inchiesta che lo porterà a intervistare ex generali sovietici (ancora fedeli a Stalin) e fisici nucleari, ex-cittadini di Chernobyl e lavoratori coinvolti nell’incidente, compreso il capo della centrale, mentre scava nella sua storia familiare e in quella della sua patria. E tra mezze verità e testimonianze accorate, ricostruisce una sua verità che, come dice lui stesso, “è anche un gioco di specchi”. Il ritratto inquietante di quell’ultimo scorcio di Guerra Fredda, delle sue paranoie, dei suoi protagonisti, visto dalla periferia dell’impero.
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Il complotto di Chernobyl
Il 26 aprile 1986 il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl esplode, nel corso di un “test di sicurezza”. Dapprima nessuno si preoccupa, anzi la popolazione si raduna sul ponte cittadino per ammirare quel “meraviglioso cielo rosa”. Per lunghe ore il governo sovietico minimizza l’accaduto. Le strade vengono lavate con getti d’acqua, i bambini vanno a giocare nelle pozze. Radioattive. Dieci anni prima, nel 1976, il mondo – e soprattutto l’America – si interroga su un misterioso segnale a bassissima frequenza. Un ticchettio continuo, che disturba le comunicazioni occidentali. Viene da un’area a circa tre chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, dove il governo sovietico ha installato un’enorme, potentissima antenna, la Duga. 2014. Quasi trent’anni dopo la tragedia di Chernobyl, e mentre l’Ucraina è di nuovo sotto attacco, Fedor, il bambino che a quattro anni vide l’Apocalisse di Chernobyl, è diventato un giovane artista. E nel trentennale dell’esplosione, dà vita a un’inchiesta che lo porterà a intervistare ex generali sovietici (ancora fedeli a Stalin) e fisici nucleari, ex-cittadini di Chernobyl e lavoratori coinvolti nell’incidente, compreso il capo della centrale, mentre scava nella sua storia familiare e in quella della sua patria. E tra mezze verità e testimonianze accorate, ricostruisce una sua verità che, come dice lui stesso, “è anche un gioco di specchi”. Il ritratto inquietante di quell’ultimo scorcio di Guerra Fredda, delle sue paranoie, dei suoi protagonisti, visto dalla periferia dell’impero.
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Il complotto di Chernobyl

Il complotto di Chernobyl

by Francisco Entrena Durán, Chad Gracia
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Il 26 aprile 1986 il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl esplode, nel corso di un “test di sicurezza”. Dapprima nessuno si preoccupa, anzi la popolazione si raduna sul ponte cittadino per ammirare quel “meraviglioso cielo rosa”. Per lunghe ore il governo sovietico minimizza l’accaduto. Le strade vengono lavate con getti d’acqua, i bambini vanno a giocare nelle pozze. Radioattive. Dieci anni prima, nel 1976, il mondo – e soprattutto l’America – si interroga su un misterioso segnale a bassissima frequenza. Un ticchettio continuo, che disturba le comunicazioni occidentali. Viene da un’area a circa tre chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, dove il governo sovietico ha installato un’enorme, potentissima antenna, la Duga. 2014. Quasi trent’anni dopo la tragedia di Chernobyl, e mentre l’Ucraina è di nuovo sotto attacco, Fedor, il bambino che a quattro anni vide l’Apocalisse di Chernobyl, è diventato un giovane artista. E nel trentennale dell’esplosione, dà vita a un’inchiesta che lo porterà a intervistare ex generali sovietici (ancora fedeli a Stalin) e fisici nucleari, ex-cittadini di Chernobyl e lavoratori coinvolti nell’incidente, compreso il capo della centrale, mentre scava nella sua storia familiare e in quella della sua patria. E tra mezze verità e testimonianze accorate, ricostruisce una sua verità che, come dice lui stesso, “è anche un gioco di specchi”. Il ritratto inquietante di quell’ultimo scorcio di Guerra Fredda, delle sue paranoie, dei suoi protagonisti, visto dalla periferia dell’impero.

Product Details

ISBN-13: 9788861268760
Publisher: Corriere della Sera
Publication date: 04/20/2016
Sold by: eDigita
Format: eBook
File size: 308 KB
Language: Italian
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