Cento racconti
«I racconti sono qui. Ce ne sono cento, quasi quarant'anni della mia vita. Contengono metà delle verità sgradevoli sospettate a mezzanotte e metà di quelle gradevoli riscoperte a mezzodì del giorno successivo. Se c'è una cosa che in questo libro ho inteso fornire, questa è semplicemente la mappa della vita di un uomo che a un certo punto si è messo in viaggio verso una qualche meta, e poi ha continuato ad andare. La mia vita non è stata tanto il risultato di una serie di riflessioni quanto piuttosto di una serie di azioni che, una volta compiute, mi hanno permesso di capire che cosa avevo fatto e chi ero. Ogni racconto è stato un modo di trovare aspetti del mio io, ciascuno un po' diverso da quello trovato ventiquattr'ore prima.» Con queste parole Ray Bradbury ha suggellato la sua prima imponente antologia di racconti, uscita nel 1980 da Knopf con il titolo ultimativo The Stories of Ray Bradbury. Scelte e ordinate dall'autore, queste cento storie - arricchite nella presente edizione dall'inedita, vivacissima intervista alla «Paris Review» - disegnano un percorso affascinante nella produzione di Bradbury, scrittore poliedrico e al tempo stesso fedelissimo alle sue passioni e all'idea di arte come suprema forma di felicità che esclude, almeno in apparenza, ogni sospetto di sofferenza o sacrificio intellettualistico.
Tra le storie di Ray Bradbury campeggia, anzitutto, la fantascienza: genere che ha dato fama indiscussa all'autore, dopo gli inizi quasi in incognito, quando - nell'immediato dopoguerra - gli scenari di una vita futura sulla Terra, i marziani o la colonizzazione da parte degli esseri umani del Pianeta Rosso erano visti con sospetto o malcelato sarcasmo dall'establishment letterario, bollati addirittura con l'etichetta pulp. Niente di più lontano dall'ispirazione di Bradbury, che usa gli scenari futuribili come pretesti, sempre, per una riflessione anche morale sul presente, per mettere in luce le contraddizioni della società dei consumi o il disastro rappresentato dalla corsa agli armamenti; una fantascienza dal nucleo profondamente umanistico e destinata, infatti, a una fortuna immensa.
Ma Bradbury non ha scritto solo storie di fantascienza: accanto a queste l'autore ha voluto far posto in questa sua prima autoantologia alle molte altre sue predilezioni, coltivate pervicacemente fin dall'infanzia e mai rinnegate. Così, accanto alle storie ambientate nello spazio troviamo quelle dedicate a una stirpe americana di vampiri, racconti di dinosauri, avventure di viaggiatori nel tempo, robot che si fingono esseri umani, zombie, scheletri, adolescenti assassini, fenomeni da baraccone, spettri e freaks. L'intero continente del fantastico è battuto dall'autore palmo a palmo, seguendo le suggestioni degli scrittori più amati (Poe e Verne, per fare solo due nomi) e scoperti da autodidatta nelle sale di lettura della biblioteca comunale di Waukegan, Illinois. L'infanzia nella provincia americana: ecco, infine, un altro potentissimo nucleo generatore della narrativa di Bradbury, cantore impareggiabile della small-town, raccontata con sguardo nostalgico e feroce insieme. In queste storie, popolate da ragazzini timidi ossessionati dalla paura della morte, della separazione dai propri affetti e, soprattutto, dalla paura di crescere, troviamo il bambino che Bradbury è stato e mai ha smesso di essere. «È lui che ha scritto i miei racconti e i miei romanzi» confessa. «Mi sono fidato delle sue passioni, delle sue paure e delle sue gioie. E quasi mai lui mi ha tradito. Quando nella mia anima c'è un lungo e umido novembre e io penso troppo e percepisco troppo poco, so che è ora di tornare a quel ragazzino con le scarpe da tennis, le grandi febbri, le innumerevoli gioie e i terribili incubi. Non so bene a che punto lui si allontani e io cominci. Ma sono orgoglioso del nostro tandem.»
1115775917
Cento racconti
«I racconti sono qui. Ce ne sono cento, quasi quarant'anni della mia vita. Contengono metà delle verità sgradevoli sospettate a mezzanotte e metà di quelle gradevoli riscoperte a mezzodì del giorno successivo. Se c'è una cosa che in questo libro ho inteso fornire, questa è semplicemente la mappa della vita di un uomo che a un certo punto si è messo in viaggio verso una qualche meta, e poi ha continuato ad andare. La mia vita non è stata tanto il risultato di una serie di riflessioni quanto piuttosto di una serie di azioni che, una volta compiute, mi hanno permesso di capire che cosa avevo fatto e chi ero. Ogni racconto è stato un modo di trovare aspetti del mio io, ciascuno un po' diverso da quello trovato ventiquattr'ore prima.» Con queste parole Ray Bradbury ha suggellato la sua prima imponente antologia di racconti, uscita nel 1980 da Knopf con il titolo ultimativo The Stories of Ray Bradbury. Scelte e ordinate dall'autore, queste cento storie - arricchite nella presente edizione dall'inedita, vivacissima intervista alla «Paris Review» - disegnano un percorso affascinante nella produzione di Bradbury, scrittore poliedrico e al tempo stesso fedelissimo alle sue passioni e all'idea di arte come suprema forma di felicità che esclude, almeno in apparenza, ogni sospetto di sofferenza o sacrificio intellettualistico.
Tra le storie di Ray Bradbury campeggia, anzitutto, la fantascienza: genere che ha dato fama indiscussa all'autore, dopo gli inizi quasi in incognito, quando - nell'immediato dopoguerra - gli scenari di una vita futura sulla Terra, i marziani o la colonizzazione da parte degli esseri umani del Pianeta Rosso erano visti con sospetto o malcelato sarcasmo dall'establishment letterario, bollati addirittura con l'etichetta pulp. Niente di più lontano dall'ispirazione di Bradbury, che usa gli scenari futuribili come pretesti, sempre, per una riflessione anche morale sul presente, per mettere in luce le contraddizioni della società dei consumi o il disastro rappresentato dalla corsa agli armamenti; una fantascienza dal nucleo profondamente umanistico e destinata, infatti, a una fortuna immensa.
Ma Bradbury non ha scritto solo storie di fantascienza: accanto a queste l'autore ha voluto far posto in questa sua prima autoantologia alle molte altre sue predilezioni, coltivate pervicacemente fin dall'infanzia e mai rinnegate. Così, accanto alle storie ambientate nello spazio troviamo quelle dedicate a una stirpe americana di vampiri, racconti di dinosauri, avventure di viaggiatori nel tempo, robot che si fingono esseri umani, zombie, scheletri, adolescenti assassini, fenomeni da baraccone, spettri e freaks. L'intero continente del fantastico è battuto dall'autore palmo a palmo, seguendo le suggestioni degli scrittori più amati (Poe e Verne, per fare solo due nomi) e scoperti da autodidatta nelle sale di lettura della biblioteca comunale di Waukegan, Illinois. L'infanzia nella provincia americana: ecco, infine, un altro potentissimo nucleo generatore della narrativa di Bradbury, cantore impareggiabile della small-town, raccontata con sguardo nostalgico e feroce insieme. In queste storie, popolate da ragazzini timidi ossessionati dalla paura della morte, della separazione dai propri affetti e, soprattutto, dalla paura di crescere, troviamo il bambino che Bradbury è stato e mai ha smesso di essere. «È lui che ha scritto i miei racconti e i miei romanzi» confessa. «Mi sono fidato delle sue passioni, delle sue paure e delle sue gioie. E quasi mai lui mi ha tradito. Quando nella mia anima c'è un lungo e umido novembre e io penso troppo e percepisco troppo poco, so che è ora di tornare a quel ragazzino con le scarpe da tennis, le grandi febbri, le innumerevoli gioie e i terribili incubi. Non so bene a che punto lui si allontani e io cominci. Ma sono orgoglioso del nostro tandem.»
10.99 In Stock
Cento racconti

Cento racconti

by Ray Bradbury
Cento racconti

Cento racconti

by Ray Bradbury

eBook

$10.99 

Available on Compatible NOOK devices, the free NOOK App and in My Digital Library.
WANT A NOOK?  Explore Now

Related collections and offers


Overview

«I racconti sono qui. Ce ne sono cento, quasi quarant'anni della mia vita. Contengono metà delle verità sgradevoli sospettate a mezzanotte e metà di quelle gradevoli riscoperte a mezzodì del giorno successivo. Se c'è una cosa che in questo libro ho inteso fornire, questa è semplicemente la mappa della vita di un uomo che a un certo punto si è messo in viaggio verso una qualche meta, e poi ha continuato ad andare. La mia vita non è stata tanto il risultato di una serie di riflessioni quanto piuttosto di una serie di azioni che, una volta compiute, mi hanno permesso di capire che cosa avevo fatto e chi ero. Ogni racconto è stato un modo di trovare aspetti del mio io, ciascuno un po' diverso da quello trovato ventiquattr'ore prima.» Con queste parole Ray Bradbury ha suggellato la sua prima imponente antologia di racconti, uscita nel 1980 da Knopf con il titolo ultimativo The Stories of Ray Bradbury. Scelte e ordinate dall'autore, queste cento storie - arricchite nella presente edizione dall'inedita, vivacissima intervista alla «Paris Review» - disegnano un percorso affascinante nella produzione di Bradbury, scrittore poliedrico e al tempo stesso fedelissimo alle sue passioni e all'idea di arte come suprema forma di felicità che esclude, almeno in apparenza, ogni sospetto di sofferenza o sacrificio intellettualistico.
Tra le storie di Ray Bradbury campeggia, anzitutto, la fantascienza: genere che ha dato fama indiscussa all'autore, dopo gli inizi quasi in incognito, quando - nell'immediato dopoguerra - gli scenari di una vita futura sulla Terra, i marziani o la colonizzazione da parte degli esseri umani del Pianeta Rosso erano visti con sospetto o malcelato sarcasmo dall'establishment letterario, bollati addirittura con l'etichetta pulp. Niente di più lontano dall'ispirazione di Bradbury, che usa gli scenari futuribili come pretesti, sempre, per una riflessione anche morale sul presente, per mettere in luce le contraddizioni della società dei consumi o il disastro rappresentato dalla corsa agli armamenti; una fantascienza dal nucleo profondamente umanistico e destinata, infatti, a una fortuna immensa.
Ma Bradbury non ha scritto solo storie di fantascienza: accanto a queste l'autore ha voluto far posto in questa sua prima autoantologia alle molte altre sue predilezioni, coltivate pervicacemente fin dall'infanzia e mai rinnegate. Così, accanto alle storie ambientate nello spazio troviamo quelle dedicate a una stirpe americana di vampiri, racconti di dinosauri, avventure di viaggiatori nel tempo, robot che si fingono esseri umani, zombie, scheletri, adolescenti assassini, fenomeni da baraccone, spettri e freaks. L'intero continente del fantastico è battuto dall'autore palmo a palmo, seguendo le suggestioni degli scrittori più amati (Poe e Verne, per fare solo due nomi) e scoperti da autodidatta nelle sale di lettura della biblioteca comunale di Waukegan, Illinois. L'infanzia nella provincia americana: ecco, infine, un altro potentissimo nucleo generatore della narrativa di Bradbury, cantore impareggiabile della small-town, raccontata con sguardo nostalgico e feroce insieme. In queste storie, popolate da ragazzini timidi ossessionati dalla paura della morte, della separazione dai propri affetti e, soprattutto, dalla paura di crescere, troviamo il bambino che Bradbury è stato e mai ha smesso di essere. «È lui che ha scritto i miei racconti e i miei romanzi» confessa. «Mi sono fidato delle sue passioni, delle sue paure e delle sue gioie. E quasi mai lui mi ha tradito. Quando nella mia anima c'è un lungo e umido novembre e io penso troppo e percepisco troppo poco, so che è ora di tornare a quel ragazzino con le scarpe da tennis, le grandi febbri, le innumerevoli gioie e i terribili incubi. Non so bene a che punto lui si allontani e io cominci. Ma sono orgoglioso del nostro tandem.»

Product Details

ISBN-13: 9788852040344
Publisher: MONDADORI
Publication date: 06/04/2013
Sold by: ARNOLDO MONDADORI - EBKS
Format: eBook
File size: 2 MB
Language: Italian

About the Author

About The Author
Ray Bradbury is one of those rare individuals whose writing has changed the way people think. His more than 500 published works -- short stories, novels, plays, screenplays, television scripts, and verse -- exemplify the American imagination at its most creative.

Once read, his words are never forgotten. His best-known and most beloved books -- The Martian Chronicles, The Illustrated Man, Fahrenheit 451, and Something Wicked This Way Comes -- are masterworks that readers carry with them over a lifetime. His timeless, constant appeal to audiences young and old has proven him to be one of the truly classic authors of the 20th Century -- and the 21st.

Ray Bradbury's work has been included in several Best American Short Story collections. He has been awarded the O. Henry Memorial Award, the Benjamin Franklin Award, the World Fantasy Award for Lifetime Achievement, the Grand Master Award from the Science Fiction Writers of America, and the PEN Center USA West Lifetime Achievement Award, among others. In recognition of his stature in the world of literature and the impact he has had on so many for so many years, Bradbury was awarded the National Book Foundation's 2000 Medal for Distinguished Contribution to American Letters and the National Medal of Arts in 2004.

On the occasion of his 80th birthday in August 2000, Bradbury said, "The great fun in my life has been getting up every morning and rushing to the typewriter because some new idea has hit me. The feeling I have every day is very much the same as it was when I was twelve. In any event, here I am, eighty years old, feeling no different, full of a great sense of joy, and glad for the long life that has been allowed me. I have good plans for the next ten or twenty years, and I hope you'll come along."

Hometown:

Los Angeles, California

Date of Birth:

August 22, 1920

Place of Birth:

Waukegan, Illinois

Education:

Attended schools in Waukegan, Illinois, and Los Angeles, California
From the B&N Reads Blog

Customer Reviews