1Q84 - Libro 3 (Versione italiana)
«Tengo, dove sei?»
Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori - inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi - per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due.
Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c'è anche l'investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all'improvviso rivela il suo disegno. Murakami ha creato un universo per raccontarci come si creano gli universi. Come a volte bastino due persone per rendere reale qualcosa che prima non lo era: Aomame e Tengo, o uno scrittore e un lettore. E facendolo ha anche mostrato ai lettori di tutto il mondo che, in un tempo apparentemente refrattario alla letteratura e alla sua saggezza, ci sono sempre delle storie nuove che devono essere raccontate, e che si può farlo in modi nuovi, con nuove regole e nuovi linguaggi. Storie capaci, come sempre ha fatto la letteratura, di parlare al cuore di tutti.
***
«Al caos e alla futilità del mondo Murakami trova un antidoto teneramente antiquato: l'amore».
«Corriere della Sera»
***
«1Q84 sta a Murakami come il White Album sta ai Beatles o come 2001: Odissea nello spazio sta a Kubrick».
«L'Indice dei libri del mese»
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Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori - inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi - per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due.
Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c'è anche l'investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all'improvviso rivela il suo disegno. Murakami ha creato un universo per raccontarci come si creano gli universi. Come a volte bastino due persone per rendere reale qualcosa che prima non lo era: Aomame e Tengo, o uno scrittore e un lettore. E facendolo ha anche mostrato ai lettori di tutto il mondo che, in un tempo apparentemente refrattario alla letteratura e alla sua saggezza, ci sono sempre delle storie nuove che devono essere raccontate, e che si può farlo in modi nuovi, con nuove regole e nuovi linguaggi. Storie capaci, come sempre ha fatto la letteratura, di parlare al cuore di tutti.
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«Al caos e alla futilità del mondo Murakami trova un antidoto teneramente antiquato: l'amore».
«Corriere della Sera»
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«1Q84 sta a Murakami come il White Album sta ai Beatles o come 2001: Odissea nello spazio sta a Kubrick».
«L'Indice dei libri del mese»
1Q84 - Libro 3 (Versione italiana)
«Tengo, dove sei?»
Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori - inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi - per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due.
Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c'è anche l'investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all'improvviso rivela il suo disegno. Murakami ha creato un universo per raccontarci come si creano gli universi. Come a volte bastino due persone per rendere reale qualcosa che prima non lo era: Aomame e Tengo, o uno scrittore e un lettore. E facendolo ha anche mostrato ai lettori di tutto il mondo che, in un tempo apparentemente refrattario alla letteratura e alla sua saggezza, ci sono sempre delle storie nuove che devono essere raccontate, e che si può farlo in modi nuovi, con nuove regole e nuovi linguaggi. Storie capaci, come sempre ha fatto la letteratura, di parlare al cuore di tutti.
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«Al caos e alla futilità del mondo Murakami trova un antidoto teneramente antiquato: l'amore».
«Corriere della Sera»
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«1Q84 sta a Murakami come il White Album sta ai Beatles o come 2001: Odissea nello spazio sta a Kubrick».
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Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori - inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi - per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due.
Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c'è anche l'investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all'improvviso rivela il suo disegno. Murakami ha creato un universo per raccontarci come si creano gli universi. Come a volte bastino due persone per rendere reale qualcosa che prima non lo era: Aomame e Tengo, o uno scrittore e un lettore. E facendolo ha anche mostrato ai lettori di tutto il mondo che, in un tempo apparentemente refrattario alla letteratura e alla sua saggezza, ci sono sempre delle storie nuove che devono essere raccontate, e che si può farlo in modi nuovi, con nuove regole e nuovi linguaggi. Storie capaci, come sempre ha fatto la letteratura, di parlare al cuore di tutti.
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«Al caos e alla futilità del mondo Murakami trova un antidoto teneramente antiquato: l'amore».
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