Andrea Manfredi Hofer nasce a Trento il 6 maggio 1963 dove attualmente risiede.
Laureato in Scienze Politiche passa da un lavoro all’altro diventando controvoglia un “precario storico”. L’occupazione che si protrae per più anni è quella di giornalista freelance presso “l’Adige”, un quotidiano locale di Trento sul quale scrive, anche se ad intermittenza, per più di un decennio.
La grande passione di Andrea è però scrivere storie e, per la precisione, scrivere thriller.
Il suo primo libro “Il gioco sulla pelle” esce alla fine del 1999, edito dalla Gianni Monduzzi Editore di Bologna. Si tratta, oltre che di un thriller a tutti gli effetti, anche di una delle prime denunce del precariato che alla fine degli anni ’90 incominciava a manifestare il suo venefico influsso sulle giovani generazioni e non solo.
Tra il primo ed il secondo libro passeranno sette anni, un intervallo molto lungo dovuto al fatto che Manfredi continuerà a passare da un lavoro a tempo determinato a un concorso, da un altro lavoro a tempo determinato ad un altro concorso e così via, un percorso ad ostacoli che gli lascia ben poco spazio per dedicarsi alla scrittura dei suoi romanzi.
Comunque nel 2006 esce “Pyramid”, edito dalla Costlan Editori di Milano, un thriller ambientato in una fantasiosa, affascinante e pericolosamente intrigante città-stato, sottoposta ad una feroce dittatura e sita in un’isola dei Caraibi, che porta lo stesso nome del romanzo. Entrambe le opere, sia “Il gioco sulla pelle” che “Pyramid”, ottengono ottime recensioni ma la scarsa vena pubblicitaria delle due case editrici non permette la loro giusta diffusione.
Cinque anni dopo (altri cinque anni di concorsi e lavori a tempo) Manfredi decide di pubblicare da sé i propri romanzi utilizzando le vie più eque e meritocratiche di Internet.
Ecco allora che lo scrittore aggiunge al suo il cognome della nonna materna e mentre i primi due libri sono firmati Andrea Manfredi il terzo sarà firmato Andrea Manfredi Hofer.
Il romanzo “37 ore post mortem”, edito dalla Effe e Erre di Trento è una storia ad alta tensione ambientata ancora nell’intrigante Pyramid.
“La tecnologia dev’essere uno strumento di democrazia anche nel campo della letteratura”: questa è la frase caposaldo della nuova avventura di Andrea Manfredi Hofer che ha lasciato colloqui, concorsi, selezioni per far viaggiare con la fantasia tutti coloro che vorranno seguirlo tra le righe dei suoi romanzi.