Dialogo sull'Islam tra un padre e un figlio
L'Islam, che conta oltre un miliardo e mezzo di fedeli nel mondo, presenta oggi molti volti. A occupare la scena nei media sono spesso i suoi aspetti più minacciosi, le sue interpretazioni che sfociano nel fanatismo e nel fondamentalismo, specie nel Medio Oriente, che attraversa una fase di transizione in seguito alla Primavera araba. Ma di certo non è questa l'unica espressione della religione islamica, che ha una grande storia cosmopolita. Dal desiderio di offrire dell'Islam un ritratto contemporaneo a tutto tondo nasce questo dialogo tra un padre, Alberto, e un figlio, Dag, agnostico, antropologo e viaggiatore il primo, religioso, esperto di testi sacri e linguista il secondo. Il figlio ha deciso di vivere con la sua famiglia nelle montagne del Marocco, il padre abita nelle campagne sabine, ma entrambi riconoscono che in un mondo globale il dialogo interreligioso è un nodo decisivo per la convivenza tra i popoli. Per questo si confrontano con affetto, seppure con grande divergenza di opinioni, toccando nel libro tutte le questioni più spinose che rendono i rapporti tra musulmani e cristiani spesso complicati, se non conflittuali: dalla concezione della donna alla poligamia, dall'ortodossia intransigente alla pretesa di detenere la verità, dalle forme di preghiera alla minaccia del terrorismo di matrice religiosa. Seguendo questo coinvolgente dialogo, il lettore ascolta tesi provocanti, vede luoghi comuni ribaltati e tanti miti sfatati dagli autori. A fare da filo rosso è il riferimento alle Sacre Scritture, soprattutto il Corano e il Vangelo che, se recuperate nel loro senso originario come i due autori ci invitano a fare, contengono un nucleo di tolleranza e rispetto per la religiosità in ogni sua forma e declinazione e ci indicano la strada lungo cui trovare quei punti di contatto tra le fedi quanto mai necessari.
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Dialogo sull'Islam tra un padre e un figlio
L'Islam, che conta oltre un miliardo e mezzo di fedeli nel mondo, presenta oggi molti volti. A occupare la scena nei media sono spesso i suoi aspetti più minacciosi, le sue interpretazioni che sfociano nel fanatismo e nel fondamentalismo, specie nel Medio Oriente, che attraversa una fase di transizione in seguito alla Primavera araba. Ma di certo non è questa l'unica espressione della religione islamica, che ha una grande storia cosmopolita. Dal desiderio di offrire dell'Islam un ritratto contemporaneo a tutto tondo nasce questo dialogo tra un padre, Alberto, e un figlio, Dag, agnostico, antropologo e viaggiatore il primo, religioso, esperto di testi sacri e linguista il secondo. Il figlio ha deciso di vivere con la sua famiglia nelle montagne del Marocco, il padre abita nelle campagne sabine, ma entrambi riconoscono che in un mondo globale il dialogo interreligioso è un nodo decisivo per la convivenza tra i popoli. Per questo si confrontano con affetto, seppure con grande divergenza di opinioni, toccando nel libro tutte le questioni più spinose che rendono i rapporti tra musulmani e cristiani spesso complicati, se non conflittuali: dalla concezione della donna alla poligamia, dall'ortodossia intransigente alla pretesa di detenere la verità, dalle forme di preghiera alla minaccia del terrorismo di matrice religiosa. Seguendo questo coinvolgente dialogo, il lettore ascolta tesi provocanti, vede luoghi comuni ribaltati e tanti miti sfatati dagli autori. A fare da filo rosso è il riferimento alle Sacre Scritture, soprattutto il Corano e il Vangelo che, se recuperate nel loro senso originario come i due autori ci invitano a fare, contengono un nucleo di tolleranza e rispetto per la religiosità in ogni sua forma e declinazione e ci indicano la strada lungo cui trovare quei punti di contatto tra le fedi quanto mai necessari.
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L'Islam, che conta oltre un miliardo e mezzo di fedeli nel mondo, presenta oggi molti volti. A occupare la scena nei media sono spesso i suoi aspetti più minacciosi, le sue interpretazioni che sfociano nel fanatismo e nel fondamentalismo, specie nel Medio Oriente, che attraversa una fase di transizione in seguito alla Primavera araba. Ma di certo non è questa l'unica espressione della religione islamica, che ha una grande storia cosmopolita. Dal desiderio di offrire dell'Islam un ritratto contemporaneo a tutto tondo nasce questo dialogo tra un padre, Alberto, e un figlio, Dag, agnostico, antropologo e viaggiatore il primo, religioso, esperto di testi sacri e linguista il secondo. Il figlio ha deciso di vivere con la sua famiglia nelle montagne del Marocco, il padre abita nelle campagne sabine, ma entrambi riconoscono che in un mondo globale il dialogo interreligioso è un nodo decisivo per la convivenza tra i popoli. Per questo si confrontano con affetto, seppure con grande divergenza di opinioni, toccando nel libro tutte le questioni più spinose che rendono i rapporti tra musulmani e cristiani spesso complicati, se non conflittuali: dalla concezione della donna alla poligamia, dall'ortodossia intransigente alla pretesa di detenere la verità, dalle forme di preghiera alla minaccia del terrorismo di matrice religiosa. Seguendo questo coinvolgente dialogo, il lettore ascolta tesi provocanti, vede luoghi comuni ribaltati e tanti miti sfatati dagli autori. A fare da filo rosso è il riferimento alle Sacre Scritture, soprattutto il Corano e il Vangelo che, se recuperate nel loro senso originario come i due autori ci invitano a fare, contengono un nucleo di tolleranza e rispetto per la religiosità in ogni sua forma e declinazione e ci indicano la strada lungo cui trovare quei punti di contatto tra le fedi quanto mai necessari.

Product Details

ISBN-13: 9788876256752
Publisher: Fazi Editore
Publication date: 09/09/2014
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 416
File size: 599 KB
Language: Italian

About the Author

Dag Tessore è uno studioso di religioni comparate. Si è laureato nel 1998, all'Università "La Sapienza" di Roma, in Lingua e Letteratura Araba, con una tesi sul Corano; ma ha studiato e approfondito anche altre lingue orientali, in particolare l'ebraico, il sanscrito, il cinese, e le rispettive culture e religioni. Contemporaneamente ha portato avanti il suo interesse principale, indirizzato alla storia e alla spiritualità del Cristianesimo, dell’Islam e dell’Ebraismo, specializzandosi infine in studi biblici e patristici. Per approfondire i suoi studi ha visitato e ha vissuto in molti paesi extra-europei: in particolare ha vissuto cinque anni in Etiopia e vari anni tra Cina, India, Egitto, Algeria, Centro America. Attualmente è sposato e vive in Grecia. Per un certo tempo ha lavorato come storico, latinista e teologo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, alle dipendenze della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. Nel 2002 ha organizzato, in qualità di direttore scientifico, un Convegno internazionale per incarico della Regione Lazio sul tema Antichi e nuovi altari: l’evoluzione della religiosità nell’Italia multiculturale.
Nato a Torino nel 1937, a partire dal 1958 viaggia in India, Siria, Iran, Afghanistan, Pakistan, e poi, in qualità di giornalista e photoreporter, in Egitto, Sudan, Arabia Saudita, Giordania. Dall '80 all'85 è stato addetto all'Istituto Italiano di Cultura in Etiopia. Attualmente il suo principale interesse è rivolto allo studio comparativo delle diverse culture in ottica antropologica. Esperto anche di arte contemporanea, ha pubblicato il libro Opera d'arte, sì o no? L'arte come modo di vivere (Guida, 2006).
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