Le ragioni dello sguardo
Tra gli antropologi solo di recente si è affermato il principio secondo cui ciò che vediamo è essenzialmente ciò che noi vogliamo vedere. Qualcuno ha poi radicalizzato la critica al carattere oggettivistico della disciplina, sostenendo che ciò che vediamo è ciò che noi vogliamo vedere di ciò che altri hanno reso evidente di ciò che essi stessi hanno voluto vedere. Un giro in apparenza lungo e vertiginoso che tocca questioni fondamentali all'incrocio tra teoria della visione, cultura dell'occhio e riflessività della conoscenza ma necessario per rifondare il paradigma scientifico delle discipline etno-antropologiche. Adesso sappiamo che un'antropologia scientifica, per dichiararsi tale, deve essere consapevole del carattere secondario e stratificato delle forme culturali e sociali che studia. Di questa consapevolezza il saggio di Francesco Faeta è oggi l'espressione più avanzata. Il campo di interazione sociale che convenzionalmente chiamiamo «osservazione» qui viene esplorato nei suoi aspetti peculiari, fondanti. Ne fanno parte la percezione e la traduzione culturale del percepito, ma vi giocano un ruolo primario anche la memoria e la rappresentazione. Mentre si osserva infatti si ricorda, mentre si ricorda si rappresenta, mentre si rappresenta si osserva. Il meccanismo è operante sia nella realtà empirica, oggetto della ricerca etnografica sul terreno, sia nella scienza sociale che ne ricostruisce le dinamiche. La continua duplicazione dei piani è un ulteriore elemento di attrattiva per chi intenda lasciarsi alle spalle la presunta immediatezza delle costruzioni di senso. Faeta lo guida nellavventura dello sguardo, dove il candore cede il passo alla strategia e nulla possiede linconfutabilità del dato. Un modo per vedere con occhi nuovi è il caso di dirlo perfino la realtà domestica del nostro Mezzogiorno, in particolare nei suoi aspetti cerimoniali e rituali, cui Faeta dedica pagine memorabili.
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Le ragioni dello sguardo
Tra gli antropologi solo di recente si è affermato il principio secondo cui ciò che vediamo è essenzialmente ciò che noi vogliamo vedere. Qualcuno ha poi radicalizzato la critica al carattere oggettivistico della disciplina, sostenendo che ciò che vediamo è ciò che noi vogliamo vedere di ciò che altri hanno reso evidente di ciò che essi stessi hanno voluto vedere. Un giro in apparenza lungo e vertiginoso che tocca questioni fondamentali all'incrocio tra teoria della visione, cultura dell'occhio e riflessività della conoscenza ma necessario per rifondare il paradigma scientifico delle discipline etno-antropologiche. Adesso sappiamo che un'antropologia scientifica, per dichiararsi tale, deve essere consapevole del carattere secondario e stratificato delle forme culturali e sociali che studia. Di questa consapevolezza il saggio di Francesco Faeta è oggi l'espressione più avanzata. Il campo di interazione sociale che convenzionalmente chiamiamo «osservazione» qui viene esplorato nei suoi aspetti peculiari, fondanti. Ne fanno parte la percezione e la traduzione culturale del percepito, ma vi giocano un ruolo primario anche la memoria e la rappresentazione. Mentre si osserva infatti si ricorda, mentre si ricorda si rappresenta, mentre si rappresenta si osserva. Il meccanismo è operante sia nella realtà empirica, oggetto della ricerca etnografica sul terreno, sia nella scienza sociale che ne ricostruisce le dinamiche. La continua duplicazione dei piani è un ulteriore elemento di attrattiva per chi intenda lasciarsi alle spalle la presunta immediatezza delle costruzioni di senso. Faeta lo guida nellavventura dello sguardo, dove il candore cede il passo alla strategia e nulla possiede linconfutabilità del dato. Un modo per vedere con occhi nuovi è il caso di dirlo perfino la realtà domestica del nostro Mezzogiorno, in particolare nei suoi aspetti cerimoniali e rituali, cui Faeta dedica pagine memorabili.
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Product Details
ISBN-13: | 9788833970738 |
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Publisher: | Bollati Boringhieri |
Publication date: | 04/14/2011 |
Sold by: | GeMS |
Format: | eBook |
Pages: | 285 |
File size: | 461 KB |
Language: | Italian |
About the Author
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